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Assistenza legale: valutazione dei rischi

Nel mio precedente articolo: “Assistenza legale: prevenire è meglio che curare” ho evidenziato quanto sia determinante per le aziende prevenire i problemi di natura legale piuttosto che doverli risolvere a posteriori, ed ho spiegato quanto sia più economico ricorrere ad un’assistenza legale qualificata piuttosto che “arrangiarsi”.

Altrettanto importante è sviluppare la sensibilità necessaria per decidere quali problemi sottoporre all’avvocato, e secondo quale ordine di priorità.

Nell’attuale contesto di mercato tutte le aziende, startups e non, ragionano secondo stringenti logiche di contenimento dei costi, e dunque sottopongono ai propri consulenti solo una minima parte delle proprie problematiche. La scelta di farsi assistere o meno su determinate questioni, quindi, diventa una decisione strategica di allocazione delle limitate risorse disponibili, ed in quanto tale deve rispondere ad una ben ponderata logica.

L’esercizio di un’impresa comporta, per definizione, l’assunzione di vari rischi, alcuni comuni ad ogni tipo di attività, altri più specifici e connaturati alla concreta operatività dell’azienda. Mi riferisco ai rischi che derivano dalle caratteristiche intrinseche del prodotto o servizio venduto, dalla scelta del cliente target e del mercato in cui operare, dai canali tramite cui vengono erogate le prestazioni, e così via.

È indispensabile che questi rischi vengano opportunamente mappati e valutati, per essere poi gestiti e contenuti attraverso l’adozione di misure di protezione di adeguata intensità.

Una delle misure più efficaci è sicuramente la predisposizione di un presidio di natura legale (es. l’adozione di condizioni generali di contratto o di una privacy policy, la registrazione di un marchio, il deposito di un brevetto, ecc…), ma occorre stabilire quando sia opportuno affrontare il relativo costo.

Ebbene, il principio di base dovrebbe essere quello per cui, tanto più una determinata attività è funzionale e necessaria alla crescita ed allo sviluppo dell’impresa – ed alludo qui a tutte quelle attività che differenziano il modello di business dell’azienda rispetto ai competitors, che ne definiscono l’identità commerciale, o che costituiscono il suo core business – tanto più i rischi connessi al suo svolgimento devono essere posti sotto stretto controllo e, se possibile, neutralizzati del tutto, adottando presidi efficaci. Non solo: quanto più alto è il rischio, od onerose sarebbero le conseguenze della sua concretizzazione, tanto più rapidamente vanno adottate le relative contromisure.

È chiaro che alcuni presidi sarebbero necessari fin dall’inizio, mentre per altri si potrebbe attendere un momento successivo ed adottare nel frattempo soluzioni di efficacia intermedia, a costo di correre qualche rischio.

Per bilanciare al meglio il rapporto costi/benefici dell’assistenza legale sarà allora opportuno procedere in questo modo:

 

  • tenendo ben presenti le attività necessarie per il funzionamento dell’azienda, enucleare quelle più importanti, cioè quelle che è indispensabile non vengano in alcun caso compromesse;
  • mappare i rischi di ciascuna attività;
  • individuare quali rischi si concentrano sulle attività più importanti;
  • richiedere assistenza legale per stabilire il modo migliore per minimizzare detti rischi, adottando poi i presidi consigliati secondo priorità, e dunque in base alla gravità e probabilità di concretizzazione del rischio da coprire;
  • richiedere assistenza legale laddove emergano problemi che interessano attività importanti e minacciano di concretizzare uno dei gravi rischi mappati.

 

Quando le risorse a disposizione lo consentiranno, si procederà gradualmente a coprire tutti i rischi, implementando così la protezione complessiva dell’azienda.

About Corrado Blandini

Aree di competenza: Legale, Contrattualistica - Interessi personali: Startups – Business Networking - Basket – Musica

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2 commenti

  1. Spesso pero’ il legale entra nel merito dellemdecisioni che spettano solo al vero imprenditore e alla sua sensibilità. Così facendo fanno perdere ai loro clienti numerose opportunità perché li fanno desistere anziché indicare gli strumenti giusti per andare avanti.

    Avv. Gianluca Rucci

  2. Ciao Gianluca, concordo con la Tua riflessione. Se l’avvocato, invece di limitarsi a presentare le varie opzioni, tenta di determinare la decisione dell’imprenditore, commette un gravissimo errore. Il nostro compito è soltanto quello di fornire le informazioni, rappresentando al cliente i limiti di legge entro i quali è lecito operare ed i rischi legati a ciascuna delle opzioni presentate. L’esperienza che possiamo aver accumulato negli anni può e deve sempre essere messa al servizio del cliente, ma spetta a lui decidere, di volta in volta, se valersene o meno. Grazie per il Tuo contributo. Corrado

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