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Come controlli lo stato di salute della tua azienda?

Senza disturbare tematiche complesse come il “controlling” termine anglosassone che richiama il controllo di gestione, e quindi tutte quelle metodiche che permettono di inserire in azienda processi di budget, reporting ed analisi degli scostamenti, è utile portare all’attenzione di qualsiasi imprenditore la domanda: Come controlli la tua azienda? Come ne misuri lo stato di salute? Ogni quanto la controlli? Con che dati?

Tale tematica assume sempre più importanza visto lo stato di profondo cambiamento a cui sono sottoposte le aziende e la velocità con cui i fenomeni stanno avvenendo. I modelli di business oggi possono diventare obsoleti in tempi molto ristretti, sia per le innovazioni tecnologiche che per il concretizzarsi della globalizzazione nella vita aziendale quotidiana.

Come spunto di riflessione, ripropongo quelli che secondo me, possono essere riassunti come tre livelli del reporting, ossia semplificando del livello di controllo attuato in azienda.

Livelli di reporting in una PMI

1 – Reporting sul fatturato

In questo caso nelle aziende si pone massima attenzione ai report ed alle analisi sugli aspetti commerciali. Ad esempio sul fatturato giornaliero, sugli ordini da clienti, e vengono effettuate analisi del fatturato per cliente, per agente, per distributore, per canale commerciale, ecc.

E’ sicuramente un primo livello di analisi, molto importante e molto diffuso nelle Piccole e Medie Aziende (PMI).

2 – Reporting sul Conto Economico

Oltre a misurare ed analizzare gli aspetti commerciali, lo step successivo è quello di analizzare la redditività, sia dell’azienda, che in analisi più spinte, dei prodotti, dei clienti, dei canali commerciali. In tal caso oltre al fatturato, occorre tenere conto dei costi specifici del business aziendale, ma anche dei costi generali.

Aumenta sicuramente la complessità dell’analisi e sono richieste competenze sicuramente più elevate interne al reparto amministrativo. Ciò, specie nelle piccole aziende, può essere un grosso elemento di difficoltà. Sono ad esempio richiesti strumenti come i centri di costo, che permettono la raccolta dei costi distinti per dimensioni di analisi (es. reparti aziendali, prodotti, ecc.) oppure le commesse, che permettono la raccolta dei costi e dei ricavi distinti per progetto (ad esempio per le aziende del settore edile, o anche per le società di consulenza).

Fermo restando le complessità, analizzare la redditività è sicuramente qualcosa che ormai è diventato un requisito essenziale.

Altro aspetto da considerare è la periodicità di analisi. Solitamente molte PMI sono abituate ad effettuare tali analisi solo a fine anno, magari in concomitanza con la chiusura del bilancio, e magari utilizzando i dati presi dal bilancio fiscale. Questo può diventare un problema, uno, in quanto l’analisi annuale in un mercato cosi veloce rischia di essere troppo poco, due perché i dati fiscali, possono non corrispondere con dati che tengono conto delle esigenze aziendali (ad. esempio gli ammortamenti, le valutazioni di magazzino, ecc.)

3 – Reporting sul cash flow aziendale (gestione finanziaria)

Negli ultimi anni le tensioni finanziarie a cui sono state sottoposte le aziende, a partire da Basilea 2, la prima stretta creditizia, la crisi attuale e la seconda stretta creditizia, ha fatto emergere l’importanza assoluta della gestione finanziaria dell’azienda. I dati della CCIAA dicono che circa l’80% dei fallimenti aziendali derivano da cause che direttamente o indirettamente dipendono da una assente o carente gestione finanziaria aziendale.

Misurare e gestire il cash flow aziendale, significa misurare e gestire i flussi di cassa dell’azienda, cioè in estrema sintesi le entrate e le uscite monetarie.

Gli aspetti economici sono importanti e l’utile aziendale rappresenta la prima fonte di nuovi flussi di cassa positivi. Ma non basta! Quante aziende a fronte di un utile aziendale, soffrono di tensioni finanziarie? Quante aziende ad aumenti del fatturato, spesso fanno corrispondere mancanza di liquidità?

Quello che passa tra avere una buona redditività ed una buona situazione finanziaria, con flussi di cassa positivi, è la gestione degli aspetti legati alla gestione dei crediti, dei debiti, del magazzino, di una oculata e misurata politica degli investimenti e dei relativi finanziamenti.

Attualmente come controlli la tua azienda? A che livello di reporting sei?

 

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About Alberto Baruffaldi

Società: fd research group srl  -  Aree di competenza: Controllo di Gestione, Finanza Aziendale e Business Development  -   Interessi: Coaching, No Profit, Business Networking e nuove tecnologie.

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2 commenti

  1. articolo interessante, io ho pensato ad un sistema più semplice basato su un bilancio ideale e verifica del business model periodica perché in effetti il controllo di gestione classico può essere faticoso e costoso per le PMI, comunque resta il fatto che la gestione deve essere pianificata e controllata

  2. Ciao Luigi!
    Grazie per il tuo prezioso contributo!
    Hai sottolineato bene il punto chiave: “…resta il fatto che la gestione deve essere pianificata e controllata”
    Ci sono diversi modi, ma l’importante è farlo!
    Ti auguro un’ottima giornata!
    Giuliano

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