Cresce la famiglia delle StartUp e nascono le “Pmi Innovative”

Con la conversione in legge del Decreto Investment Compact, la famiglia delle start up innovative si è allargata: la qualifica speciale è ora riconosciuta anche alle società “nate” da 5 anni (contro i 4 della normativa precedente). Sarà inoltre più veloce e semplice costituirle, dal momento che è possibile adottare un modello di statuto uniforme, che potrà essere validato con l’uso delle solo firme digitali, senza l’intervento di un notaio. E’ stato anche esteso di un anno l’esonero  dal pagamento di imposta di bollo, dei diritti di segreteria e del diritto annuale per il rinnovo dell’iscrizione negli albi speciali delle Camere di Commercio.

Ma la novità più rilevante è la nascita delle PMI INNOVATIVE, una nuova categoria d’impresa con la quale molti vantaggi delle start up innovative vengono estesi anche alle PMI, così come riconosciute secondo i parametri Europei (massimo 250 dipendenti, fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro o totale di bilancio annuo inferiore a 43 milioni di euro).

Le PMI INNOVATIVE sono società di capitali, anche in forma cooperativa, che hanno:

• residenza in Italia (o almeno una sede produttiva in Italia);
• l’ultimo bilancio certificato;
• azioni non quotate in un mercato regolamentato;
• non sono iscritte nel registro speciale per le start-up innovative e l’incubatore certificato
• almeno 2 dei seguenti requisiti:

1) volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione in misura almeno pari al 3% del maggiore tra costo e valore totale della produzione;

2) personale formato qualificato (almeno 1/5 da dottorati/dottorandi di ricerca, ricercatori con almeno tre anni di attività certificata oppure, almeno 1/3 di personale in possesso di laurea magistrale);

3) sono titolari, depositari o licenziatari di almeno una privativa industriale, connessa  all’oggetto sociale e all’attività dell’ impresa.

Ed ecco alcuni dei vantaggi fiscali estesi dalla disciplina delle Start up innovative alle neo-nate:

• sono riconosciuti gli incentivi fiscali rivolti a coloro che investono nelle PMI innovative, siano persone fisiche (19% di detrazione Irpef) o persone giuridiche (20% di deduzione Ires), a condizione che le stesse operino sul mercato da meno di 7 anni dalla loro prima vendita commerciale, riferimento temporale che può non valere nel caso in cui le PMI presentino un piano di sviluppo dei prodotti, servizi o processi innovativi nel proprio settore (e che sia stato valutato e approvato da un organismo ad hoc).
• potranno effettuare equity crowfunding;
• tassazione agevolata sul reddito derivante di stock option e work for equity;
• accesso semplificato al Fondo di Garanzia;
• anche le PMI IMPRESE saranno iscritte in una sezione apposta delle Camere di Commercio, ma non è stato loro riconosciuto l’esonero per il pagamento dei diritti, bolli e contributo annuale.

La categoria è nuova e, a maggior ragione, saranno necessari ulteriori interventi normativi, alcuni già programmati e volti a concretizzare i nuovi adempimenti presso le Camere di Commercio e il MISE. Tra l’altro è prevista l’istituzione di un portale informatico che dovrà contenere tutta la normativa, nonché  le indicazioni necessarie per accedere ai bandi di finanziamento pubblici e privati diretti e indiretti in favore di START UP e PMI INNOVATIVE.