Home | Interviste | Crostacei in Rete: Dopo “Forrest Gump” opportunità per imprenditori e startup!
interviste-di-impresa-in-corso

Crostacei in Rete: Dopo “Forrest Gump” opportunità per imprenditori e startup!

Ottima l’interpretazione di Tom Hanks nel film “Forrest Gump”, e la mia testa è subito andata a questa scena quando ho letto la notizia dei “Crostacei in Rete”, un’opportunità di nuovo business per imprenditori già attivi nel mondo ittico e anche per start up.

Andiamo con ordine!

L’industria dei crostacei, e dei gamberetti in particolare, è uno dei settori più redditizi del comparto ittico. Gravissimi ovviamente sono i danni ecologici che ne derivano per l’ecosistema

Forrest Gump Bubba Gump

Per far fronte alle richieste di mercato, compensando contemporaneamente lo sfruttamento dei mari, la soluzione appare vestita da allevamento di pesci, crostacei, e piante acquatiche, definita come “acquacoltura“. Le normative Europee peraltro impongono determinate percentuali di allevamento rispetto al prodotto pescato.

Da queste premesse, nasce l’idea di una Rete di imprese per l’allevamento dei Crostacei: è la proposta che un importante consorzio per la ricerca applicata sulle biotecnologie marine, intende attivare attraverso ASSORETIPMI (l’associazione che diffonde, promuove e incentiva la creazione di reti di imprese in Italia).

E’ apparso un articolo sul sito di ASSORETIPMI che riporta nel dettaglio le informazioni su questo argomento, i cui punti chiave sono:

1. il consumo di crostacei italiano è soddisfatto per il 90% da prodotti importati;

2. la domanda del prodotto è in costante aumento;

3. l’ investimento minimo di un impianto di “allevamento” è di circa 1.500.000 euro per avere un utile netto positivo già dal secondo anno di gestione. Esistono fondi agevolati quale il FEP (fondo europeo per la pesca);

4. per l’ammortamento dei costi di impianto sono previsti circa 2 anni; per il raggiungimento del Break Even Point la previsione è di 3 anni;

5. l’impianto sarebbe parte di una filiera vera e propria, con a monte i produttori di mangimi, il proprietario del terreno, i posatori dell’impianto e dei sistemi di messa in opera; a valle le imprese di trasformazione del prodotto finito, le aziende di distribuzione e anche ad esempio gli stessi ristoratori di una determinata zona o comprensorio, interessati a prodotti di altissima qualità.

Incuriosita da questa tipologia di investimento e di mercato, ho intervistato telefonicamente l’autore dell’articolo citato, il Dott. Eugenio Ferrari, Presidente di AssoretiPMI.

N.T.:“Dott. Ferrari,da cosa nasce principalmente il vostro interesse a questo progetto?”

E.F. “Il primo elemento da considerare è il rapporto tra domanda e offerta, come insegnano le buone leggi di mercato: si tratta di un prodotto che l’Italia importa quasi totalmente dall’estero, con conseguenti problematiche legate al costo, alla qualità, alla precisa provenienza dello stesso. Del resto anche le normative Europee hanno definito dei parametri da rispettare in relazione alla percentuale di questo tipo di prodotto che deve provenire da allevamento, soprattutto per consentire il ripopolamento dei mari”.

N.T.:” A chi si rivolge il progetto?”

E.F.: “Il progetto si rivolge sia a imprenditori che già operano in questo campo, anche in altri punti della filiera produttiva, sia a start up. Si tratta di operatori che lavorano a monte con aziende di mangimi e allevamento e a valle con aziende di trasformazione alimentare e di distribuzione sia del fresco che del surgelato.

N.T.: “Che tipo di investimento occorre affrontare? E quali i tempi di rientro?”

E.F.: “Voglio sottolineare che le tecnologie offerte danno la possibilità di avere tutto l’impianto chiavi in mano, impianto che è modulare e quindi permette anche di fissare un proprio tetto di investimento. Un modulo corrisponde a una vasca di circa 100mq e rende circa 290.000 euro all’anno, considerando che la “raccolta” si effettua ogni due mesi e che un chilo di crostacei all’ingrosso viene venduto a circa 16 euro. Gli esperti ritengono che il rapporto ottimale si ottenga con un impianto di 5 moduli”.

N.T.: “Dott. Ferrari, quali caratteristiche deve avere chi si lancia in questa avventura? Mi riferisco sia a competenze tecniche che a capacità più personali”

E.F.: “L’imprenditore che intraprende questa attività deve innanzitutto vivere vicino al mare e deve avere un certo interesse per questo settore, oltre che una conoscenza per lo meno basilare. Non si tratta di un’attività “leggera”, occorre spirito di adattamento e una certa propensione all’attività fisica, oltre ad una capacità necessaria di gestione del team: occorre saper gestire e coordinare una squadra di almeno 10 persone il cui capo deve essere per legge un sanitario”.

N.T.: “Grazie Dott. Ferrari per la disponibilità e le informazioni!”

E.F.: “Grazie a voi, resto a disposizione per ogni ulteriore approfondimento, visto che come AssoretiPMI siamo in stretto contatto con la direzione del Consorzio. Sul nostro sito potete trovare gli aggiornamenti del progetto, oltre a numerose informazioni sul ‘fare rete’ e su eventuali partner”.

Un settore di nicchia quello dei crostacei; di sicuro tra tutti noi ci sarà una grande percentuale di consumatori e probabilmente una piccola parte di “operatori ittici”. A tutti chiedo vivamente commenti ed esperienze, e ricordando ancora con simpatia il caso di Forrest Gump riporto la sua battuta: “la pesca di gamberi è dura!”…e allora buona fortuna con l’allevamento!

 

 

Link all’articolo di AssoretiPMI:

http://www.retipmi.it/pmi/news/newstutte/item/342-crostacei-in-rete-reti-di-imprese-e-trasferimento-tecnologico-per-lallevamento-ittico

 

About Nadia Toppino

Aree di competenza: Public Relations, Organizzazione Eventi, Food&Wine blogger, Creatività aziendale - Interessi personali: Food&Wine, Sociale e No profit, Business Networking

Check Also

Quando la robotica va a braccetto con il broccolo

Quando la robotica va a braccetto con il broccolo

La prossima Alleanza dei Cervelli sarà in uno spazio nuovo, innovativo e con “sorprese ad ...

3 commenti

  1. Articolo alquanto interessante, non ero a conoscenza della possibilità di intraprendere questo tipo di attività, nonostante sia nel “settore” e rientri esattamente nella descrizione del possibile start upper!
    Vivo vicino al mare, e sono legata al mondo ittico da tradizioni di famiglia; prenderò tutte le informazioni direttamente dall’associazione AssoretiPMI e vi ringrazio per l’utile contatto.
    RS

  2. Grazie Raffaella per il tuo commento, ti chiedo di farci avere notizie ed aggiornamenti del tuo “progetto” in divenire, anche solo delle idee che le informazioni che riceverai ti faranno scaturire! Ed eventualmente se vuoi condividere informazioni sul “settore” che già conosci.
    Possono servire a noi e a molti altri per comprendere che strada poter seguire.
    In bocca al lupo e…goditi la vita vicino al mare!
    Nadia

  3. Matteo Saragoni

    Questo tipo di attività di allevamento di crostacei non si può fare anche lontano dal mare? ?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

quattro + sei =

Show Buttons
Hide Buttons

Vuoi diventare IMPRENDITORE?

Scarica l'EBook OMAGGIO "Libera l’Imprenditore che c’è in te!"

Un e-book adatto a chiunque abbia un Sogno Imprenditoriale, un’idea sulla quale voglia sviluppare un proprio business ma anche a chi aspira concretamente a divenire Imprenditore, oppure, a chi è già uno Startupper o un Neo Imprenditore.