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Alleanza dei Cervelli al Capoverde di Milano

Intervista a Cristiana Bondioli, la “quercia” del Capoverde di Milano

Qualche tempo fa ho scritto un articolo sulla metafora pianta-imprenditore nel quale si riportava un concetto tanto semplice quanto geniale relativamente a questa correlazione tra mondo aziendale e mondo “naturale”:

Fondamentalmente un’azienda è come un albero, nasce da un seme, cioè un’ idea, e da lì germoglia. Il seme crea un tronco, che è la solidarietà dell’organizzazione, ossia le persone che lavorano in azienda e producono.  Da questo tronco si sviluppano dei rami che, in base al tipo di albero/azienda, possono rappresentare la rete internazionale, la rete vendite, il presidio territoriale. Dai rami nascono i frutti che sono i risultati…

Per dare ancora più valore a questi concetti abbiamo voluto organizzare l’edizione di Aprile dell’Alleanza dei Cervelli proprio in un ambiente floreale e ricco di piante, il Capoverde di Milano, e di questo ne abbiamo parlato nell’articolo sull’evento.

Ora, per dare ancora più sostanza a questo ambiente di piante e di fiori,e per capire che valore imprenditoriale c’è dietro, ho voluto intervistare proprio chi si occupa di questa realtà, il Capoverde di Milano appunto: Cristiana Bondioli, che lo gestisce e ne segue vendite, sviluppo e….

D. Cristiana da dove nasce la tua passione per il settore e a cosa devi la il tuo successo? 

La scelta di dedicarmi al settore del verde nasce dal desiderio di stare  più possibile a contatto con la natura, sicuramente dedizione e passione per ciò che si fa quotidianamente portano ad avere buoni risultati.

D. Come ti sei formata? E quale è stato il tuo iter lavorativo?

Sono laureata in agraria, e ho seguito in corso di progettazione di giardini  Ho iniziato a lavorare al Capoverde quando era ancora un cantiere, nel periodo precedente all’apertura ho lavorato presso amici del settore per fare un po’ di esperienza sul campo

D. Cosa pensi da “operatore del settore” della “floricultura” e del mercato di fiori e piante  in Italia e del suo futuro?

Credo che in Italia non ci sia una grande cultura del verde, in questo momento come tutta la nostra economia fatico a vedere sviluppi futuri.

D. Nella tua esperienza in questa attività, quali sono state le maggiori difficoltà incontrate, e come le hai affrontate e superate? 

La grande difficoltà è il confronto che il cliente fa con la grande distribuzione (sopratutto a livello di prezzi), ed inoltre  trovo difficoltoso adattarmi ad un mercato che sempre più si muove sul web, la parte “emozionale” viene eliminata mentre credo che sia una componente importante nell’acquisto di piante e fiori.

Cerchiamo di offrire al cliente prodotti di qualità (del resto, chi non lo afferma?!), ciò che garantiamo è un’assistenza davvero professionale.

D. Parliamo di successi. Quale in questi anni ti piace considerare come tuo grande successo lavorativo e professionale? E come ti piace distinguerti dai tuoi concorrenti diretti o indiretti?

Quando ho iniziato a lavorare non avevo nessuna conoscenza come “fiorista”, ora con il tempo, con  la passione e con  la curiosità ho acquisito le competenze necessarie per affrontare le richieste più disparate.

Per quanto riguarda la concorrenza, a costo di ripetermi mi sento di affermare che ciò che ci distingue è la professionalità e la correttezza, il motto non è “basta vendere”!

D. Si parla molto di imprenditoria giovanile, di nuovi imprenditori e di start up. Cosa consigli a chi vuole intraprendere un’attività legata a questo mondo, in questo periodo in Italia?

Sicuramente di valutare bene cosa offre il mercato e come ci si può distingue, studiare il quartiere dove si vuole inserire la nuova attività.

D. Tornassi indietro con l’esperienza di adesso, cosa faresti in modo differente  e cosa invece faresti allo stesso modo?

Farei una valutazione più attenta del quartiere e dei servizi che offre, maggiori investimenti nella comunicazione. Ciò che invece rifarei è creare uno spazio comune ad attività differenti.

D. A fronte della tua esperienza, del tuo modo di essere imprenditore e anche degli imprenditori  che hai occasione di incontrare, quali sono 3 caratteristiche che deve avere un imprenditore in Italia per avere successo? 

Di sicuro queste: Creatività, Passione, Determinazione.

D. E infine una domanda simpatica, che forse lega proprio Creatività, passione e determinazione: se la tua attività e tu come imprenditore foste una pianta/fiore, quale sareste e perché? 

Sicuramente una Quercia,  simbolo della forza e resistenza, è una pianta che cresce lentamente ma vive molto a lungo!

….e con l’augurio che l’attività intrapresa anni fa da Cristiana continui ad essere una Quercia, io la ringrazio per la collaborazione e chiedo a tutti i professionisti e imprenditori di pensare e di rispondere (se vogliono proprio commentando qui sotto) alla stessa stimolante domanda: se la vostra attività e voi come imprenditori foste una pianta o un fiore, quale sareste e perchè? Chissà che non si scoprano interessanti caratteristiche e particolarità di ognuno di noi!

About Nadia Toppino

Aree di competenza: Public Relations, Organizzazione Eventi, Food&Wine blogger, Creatività aziendale - Interessi personali: Food&Wine, Sociale e No profit, Business Networking

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