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Le 5 parole che ti portano al fallimento

Con questo articolo vogliamo “giocare” con le parole, o meglio cerchiamo di capire insieme se è vero, come molti affermano che il tuo livello di successo, imprenditoriale ma non solo, è determinato anche dalle parole che usi frequentemente e quotidianamente. 

Secondo me ci sono cinque parolepericolose“, che sono il campanello d’allarme di schemi comportamentali poco efficaci, anzi oserei dire distruttivi. In particolare queste parole sono frequenti nei discorsi delle persone che tengono a non raggiungere i propri obiettivi.

Vediamo quali sono queste parole:

  1. FORTUNA – Sicuramente è vero che eventi non previsti possono influenzare i nostri risultati, tuttavia ci sono persone che credono che la fortuna sia l’unico elemento che spieghi il successo o meno. In realtà, leggendo le biografie dei grandi si può scoprire che le persone di successo, anche di fronte ad eventi negativi, anzi proprio grazie agli eventi negativi, sanno trovare l’opportunità o l’insegnamento che li porta al successo nonostante tutto. Quindi non è la fortuna che ti porta al successo e non è la sfortuna che te lo impedisce, ma il significato che deciderai di attribuire agli eventi che ti capiteranno. Anzi molto spesso attribuire l’insuccesso alla sfortuna è un grandissimo alibi che cerchiamo per evitare di analizzare quello che è davvero successo. Oppure usiamo la fortuna per sminuire il successo degli altri, in fondo è facile attribuire il successo degli altri alla fortuna, invece di analizzare quello che noi non abbiamo fatto per raggiungere la nostra meta;
     
  2. NEMICI – è vero che in ogni settore ci sono dei concorrenti e talvolta, la vincita di uno corrisponde alla perdita di un altro, ma nel business non esistono dei nemici! I nemici sono degli avversari tipici delle guerre, quando uno deve ammazzare un altro, il business è molto più legato a fare del nostro meglio piuttosto che ammazzare qualcuno! Ma anche in questo caso, etichettare i concorrenti come nemici, può essere un ottimo alibi e ci chiude molte opportunità di business: i concorrenti di oggi, possono essere i partner di domani;
     
  3. RIFIUTO – Sarebbe bello se le persone dicessero sempre sì alle nostre proposte? Purtroppo talvolta alle persone le nostre proposte possono non piacere! Anche in questo caso, tutto dipende da che significato vuoi attribuire a questo rifiuto. Puoi decidere che si tratti di un rifiuto alla tua persona, alla tua azienda, alle tue idee, oppure semplicemente comprendere che in quel momento i tuoi desideri e quelli dell’altra persona non corrispondono. Puoi metterti in discussione a livello personale, oppure semplicemente decidere di migliorare la tua capacità di ascolto e comprensione dei bisogni altrui, o delle modalità con cui comunichi le tue idee; 
     
  4. ODIO – E’ triste sentire usare questa parola, specie nell’uso quotidiano. L’odio è un sentimento molto forte ed è brutto sentire frasi come “odio il mio lavoro”, “odio i miei colleghi/il mio capo”, ecc. L’odio è una parola ed un sentimento che indebolisce il tuo corpo, ed è ormai dimostrato che se viviamo in modo costante sentimenti negativi, il nostro corpo tende ad indebolirsi ed ammalarsi. Certo non possiamo amare ed apprezzare ogni cosa, ma di sicuro neanche possiamo vivere l’intera nostra vita lavorativa odiando tutto quello che facciamo o tutte le persone che ci circondano;
     
  5. MA –  Sono sicuro che tra i tuoi colleghi, amici o parenti c’è qualcuno che non riesce a dire una frase senza terminare con la parola “ma”! Come ad esempio “è una bella idea, ma …” oppure “Sono d’accordo che è ora di agire, ma …”. Siete d’accordo con me che è abbastanza scoraggiante? E che uccide ogni entusiasmo? Ma c’è un rimedio: sostituire alla parola “ma” la parola “e”. Prova la prossima volta a sostituire i “ma” con delle “e”, e vedi cosa succede…

Ottimo, da domani osserva se tra le parole che dici spesso, ci sono queste, oppure osserva i tuoi colleghi, i tuoi partner commerciali, i tuoi collaboratori, osserva e vedi se dietro a quelle parole ci sono schemi potenzianti o depotenzianti.

Mandaci le tue impressioni, esperienze e consigli, siamo sempre molto aperti al vostro contributo.

Fonte: Articolo liberamente ispirato da questo articolo.

About Alberto Baruffaldi

Società: fd research group srl  -  Aree di competenza: Controllo di Gestione, Finanza Aziendale e Business Development  -   Interessi: Coaching, No Profit, Business Networking e nuove tecnologie.

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21 commenti

  1. articolo molto interessante!il dato fondamentale è che non esiste il fallimento, bisogna imparare dai propri errori e trarre le debite lezioni per migliorarsi. La sfortuna esiste ma c’è chi cadendo si rialza subito ed è giusto il detto “la grandezza di un uomo non si misura in base a quante volte cade ma in quanti secondo ci mette per rialzarsi”!

  2. Ciao Marco!
    Grazie per il commento e per la citazione :-)
    A presto!
    Giuliano

  3. Condivido pienamente ragazzi.

    Ottimo articolo!

  4. Ciao Marco!
    Grazie e a presto!

  5. Alquanto generica l’analisi delle 5 parole: ma nella vita reale le variabili che inevitabilmente intervengono sono talmente tante che rendono il tutto assai più complesso. E opinabile.

  6. Buongiorno Adriano!
    L’obiettivo è quello di stimolare e far riflettere.
    Ci dia qualche altra parola a suo avviso “più concreta” e meno generica.
    Così possiamo ampliare la lista e dare modo anche ad altre persone di riconoscersi e riflettere ulteriormente.
    Grazie per il contributo
    Le auguro un’ottima giornata
    Giuliano

  7. Ispiratore.
    Complimenti.
    Proprio in questo periodo storico dobbiamo evitare di diventare “l’economia dei “ma” “

  8. Qualche parola per fallire o per cercare di non farsi travolgere?

    Ottime per fallire potrebbero essere:
    – Tassazione (quando iniqua)
    – Furbizia (in genere chi si crede più furbo degli altri lascia sempre qualche lato scoperto)
    – Banche (non di rado peggio degli strozzini)
    – Demotivazione (propria e dei collaboratori)
    – Inadeguatezza (scelta dei partner o soci inadeguati o incompatibili)

    Qualche parola per evitare di affondare?
    – Collaborazione e/o cooperazione (l’unione fa la forza)
    – Considerazione (dei collaboratori)
    – Valorizzazione (spesso basta poco a motivare le persone e affezionarcele, anche senza pagare “motivatori” esterni alla propria realtà )
    – Verifica costante (delle spese, dei risultati…)
    – Credere (in ciò che si fa)
    – Consapevolezza (delle proprie forze e dei propri limiti)
    – Realismo (evita di fare passi più lunghi della gamba)

    ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo

    Buona giornata
    Adriano

  9. Grazie Max per il commento!
    Come scrive Alberto, il “ma” è veramente pericoloso proprio in questo periodo che sono tutti “spaventati”.
    Già sostituire il “ma” con un “e” cambierebbe molto…
    “è una bella idea, ma non sono sicuro che…” potrebbe diventare: “è una bella idea e sono sicuro che se valuti anche questo aspetto…”
    Sicuramente più potenziante.

  10. Grazie Adriano!
    Anche grazie a questi contributi possiamo realmente riflettere.
    Infatti, semplicemente portando l’attenzione su queste parole possiamo veramente capire se stiamo facendo un qualcosa di positivo.
    Ad esempio riflettendo su: “Valorizzazione (spesso basta poco a motivare le persone e affezionarcele, anche senza pagare “motivatori” esterni alla propria realtà )” potremmo cambiare l’atteggiamento che abbiamo con i nostri collaboratori. E sicuramente in positivo.
    Grazie ancora
    Buon lavoro
    Giuliano

  11. Davvero illuminante.
    In particolar modo l’idea di sostituire “MA” con “E”.
    Dalla non volontà di cambiamento a proposte personali.
    Mi piace e lo lascerò scritto alla portata di tutti in azienda… da coraggio e voglia di fare.
    Complimenti.
    Ciao Omar

  12. Omar, ricevere messaggi come i tuoi è come buttare benzina sul “fuoco della passione” del progetto Impresa in Corso che stiamo, orgogliosamente, portando avanti!
    A volte le cose più semplici sono le più efficaci…
    Proprio come iniziare a sostituire “ma” con “e” :-)
    Spesso siamo portati ad “accontentarci” di quello che sappiamo, di quello che ci dicono di fare, di quello che la massa vuole che noi facciamo…
    La “volontà di cambiamento” di cui parli può solo partire da dentro…
    E una volta che il processo è partito allora ci si inizia a divertire!
    Come accendere la miccia?
    Magari proprio come suggerito da te: lasciare lo scritto alla portata di tutti… Chissà cosa succederà!
    E se vorrai mandarci delle foto con lo scritto appeso alle porte, saremo felicissimi di pubblicarle qui!
    Mai sottovalutare la potenza e la viralità di un gesto così.
    BUON LAVORO
    Giuliano

  13. Concordo su tutti i 5 punti con una considerazione sul primo: la fortuna.

    Ho imparato nella vita che non esiste ne la fortuna e ne la sfortuna, esistono le coincidenze, a volte sono favorevoli e a volte meno, l’importante è credere in quel che si fa, conoscere quel che si fa, impegnarsi per fare le cose andando nella giusta direzione, cercare le giuste sinergie e “NON SCORAGGIARSI MAI”.

    Se conosci il tuo mestiere, con l’esperienza riesci ad ottenere i giusti risultati. Dopo tante mazzate, finalmente sono riuscito a individuare e imboccare la strada giusta, il cammino è lungo ma guardo al futuro con rinnovata energia positivi.

    Tutto questo grazie alle tante fregature subite in passato.

    Ciao a tutti e buon lavoro.

  14. Ciao Rinaldo!
    Quoto questo tuo passaggio:
    “l’importante è credere in quel che si fa, conoscere quel che si fa, impegnarsi per fare le cose andando nella giusta direzione, cercare le giuste sinergie e “NON SCORAGGIARSI MAI”.”
    Hai fatto anche un abbinamento, a mio avviso, molto importante: Conoscere il proprio mestiere ed esperienza.

    Mi auguro che il tuo commento possa essere da fonte di ispirazione per le migliaia di persone che leggono questo Blog.

    Ti auguro una meravigliosa giornata!
    Giuliano

  15. Leggere i vostri commenti mi riempie il cuore di gioia, vedo quella positività e voglia di assumersi la totale responsabilità dei propri risultati ottenuti tipica delle persone di successo. Non sono gli eventi che fanno la differenza, ma il significato che diamo a quegli eventi e come reagiamo ad essi. Ho usato il MA!!!!

  16. Sono d’accordissima con tutti i punti.
    Grazie per condividere l’articolo.

  17. Grazie a te!
    Felice di averti qui con noi :-)

  18. Lamberto Consani

    Non privo di di sottile capacità analitica e di perspicacia psicologica; peccato che questo (come altri articoli del genere, del resto) considerino le dinamiche del successo o dell’insuccesso come quasi unicamente connesse
    al mondo dell’impresa e del profitto individuale; il limite cui mi riferisco è quello di percepire l’impresa come
    “sub specie aeternitatis”!

    • Grazie Lamberto per ricordarci che il successo non è solo imprenditoriale. Personalmente concordo che il successo è qualcosa di molto più ampio e complesso. Tuttavia questo blog è rivolto ad imprenditori e professionisti, per cui spesso si parla di successo legato alla sola attività professionale :-)

  19. Mi piace molto questo articolo e proprio ora che la demotivazione mi sta assalendo, mi ha dato uno spiraglio di luce e una spinta per andare avanti. Bravi!

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