Una volta deciso cosa fare, con chi, la domanda successiva è dove? In Italia? All’estero?
La domanda è sempre più importante e strategica. Non solo per motivi fiscali, ma ad esempio anche per la possibile relazione di Business Angels e Venture Capitalist. Ed infine non dimentichiamo gli Incubatori di impresa.
Riportiamo alcuni idee su dove localizzare la vostra StartUp partendo dai luoghi più scelti dai giovani imprenditori e startuppers.
Partiamo da Milano, secondo alcuni dati relativi al 2011 ed elaborati dall’ufficio studi della Camera di commercio di Milano, le start-up milanesi sono più di 27mila e di queste oltre un terzo è costituito da giovani con meno di 35 anni (circa 10mila). Un contributo forte anche per l’occupazione creata (sono infatti 31mila le persone che lavorano in start-up milanesi, di cui 11mila per gli “under 35″) e che si trasmette anche alla capacità innovativa e alla competitività del territorio.
Sempre in Italia, si respira anche aria di innovazione e terreno fertile per le StartUps anche a Brescia ed in Veneto.
Se poi parliamo di Start Up digitali europee sempre più importante è il ruolo di Berlino. Dopo aver dormito per decenni, Berlino si risveglia quindi con una nuova faccia, dinamica e iperattiva, anarchica in un certo senso, ma organizzata in maniera impeccabile, non sfigurando di fronte alle altre città tedesche. Una città comunque sottopopolata: la più estesa d’Europa in termini di superficie, che sembra vuota quando ci si sposta in auto, chiedendosi dove siano auto e ingorghi tipici del nostro caos metropolitano italiano. Di conseguenza i prezzi degli immobili e degli affitti sono molto bassi, la guerra per trovare un appartamento non è ancora iniziata e le Startup possono installarsi potendo spendere poco per l’affitto di un locale (o di un tavolo in uno spazio condiviso).
Sempre in Europa, citiamo la bellissima Tallin in Estonia. L’Estonia è un Paese all’avanguardia nelle sperimentazioni telematiche. Nel 2007 furono i primi a provare il voto on-line. Ora è uno dei Paesi più attivi sul fronte delle start-up, specie se si considerano le sue minuscole dimensioni. La ricetta del successo è composta da formazione, tassazione e attitudini culturali.
E se facciamo un salto negli USA, occorre citare New York. New York ha indetto un appalto fra i più prestigiosi atenei del mondo per realizzare un campus di scienze applicate e trasformare la città in un centro high tech di prima grandezza. Il progetto dovrebbe generare un’attività economica per sei miliardi di dollari, creare 400 imprese e 22.000 posti di lavoro. L’obiettivo è togliere all’altra costa il primato nelle startup tecnologiche.
Infine riportiamo una infografica che riepiloga i migliori paesi per fare business nel 2012:
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Naturalmente questo è un elenco del tutto incompleto, per cui segnalaci altre “piazze” che vale la pena di valutare in fase di apertura di StartUp digitali o meno.
Interessate davvero, specie per le idee che ne escono valutando attentamente i paesi esteri: mi viene qualche brillante ideuzza su CapoVerde; Burundi; Solomon Islands!
Utili informazioni anche sulle possibilità italiane…ormai siamo talmente abituati a pensare che “solo” all’estero si possa fare impresa in modo intelligente, che sottovalutiamo alcune opportunità “in casa nostra”!
Grazie.
Articolo ben fatto e di attualità specialmente in un momento di grandi valutazioni come avvengono in questo periodo. Aggiungerei anche la Svizzera, terra molto vicino al nord Italia e quindi divenuta strategica per chi non è del tutto convinto a spostarsi verso l’estero in terre lontane. Sgravi fiscali anche qui vantaggiosi.