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I 7 comportamenti che favoriscono una prossima crisi finanziaria nella tua azienda

Come ampiamente noto esistono dei comportamenti poco efficaci nella gestione aziendale che possono portare alla crisi aziendale ed esistono dei sognali che ci possono pre-allertare. Questo è vero soprattutto quando parliamo di numeri in azienda, cioè di tutti gli aspetti amministrativi, finanziari e talvolta fiscali.

Siamo prossimi al periodo caldo fiscale in cui professionisti, artigiani, commercianti ed aziende dovranno affrontare una serie di scadenze fiscali. Quindi preparare finanziariamente l’azienda a questo slalom di scadenze diventa assolutamente importante.

Naturalmente questa serie di scadenze causa un enorme stress nell’imprenditore medio, in particolare nel piccolo imprenditore che spesso è meno preparato a conoscere e pianificare le uscite. Tuttavia impostare un minimo di pianificazione finanziaria in azienda non è difficile se sai come fare. Si può fare con un semplice file excel e qualche informazione.

Ma ci sono degli errori di base che rendono impossibile attuare quel minimo di pianificazione e sono indice di una probabile crisi finanziaria. Non per forza una crisi “mortale” ma che possono causare una serie di problemi finanziari che comunque sono molto fastidiosi poi da gestire. Vediamoli insieme.

1) Contabilità assente o non aggiornata. E’ forse l’errore più comune. Non intendo la contabilità prettamente fiscale che di solito è gestita dal commercialista. Intendo una propria contabilità interna che mi evidenzi le scadenze di clienti e fornitori, delle imposte che dovrò pagare, ecc. ed i saldi di banca. In teoria con un minimo di ordine e metodo chiunque è in grado di fare questo passo, ma spesso questa attività viene abbandonata, anche perché talvolta il dolore che si prova a vedere i numeri è altissimo. Per di più oggi il web ci aiuta tantissimo: esistono decine e decine di strumenti, anche utilizzabili dal tuo smartphone che possono aiutarti in questa attività;

2) Non fare il budget e le previsioni finanziarie. Se non avete pianificato il percorso finanziario della vostra attività come fate a sapere se siete sulla strada giusta? Disporre di dati significa conoscere, conoscere dal punto di vista finanziario, e conoscere permettere di correggere.

3) Utilizzare male il commercialista. Il commercialista è essenziale per adempiere correttamente agli obblighi fiscali, ma non serve solo a questo. Potete, anzi dovete, utilizzarlo con base dei dati che vi servono per capire come sta andando la vostra attività. Chiedete al vostro commercialista i bilancini periodici, magari mensili o trimestrali, anche se non servono al pagamento delle imposte;

4) Avere collaboratori non regolari. Potrebbe capitare a chiunque di avvalersi di un collaboratore per una breve collaborazione saltuaria ed in tal caso la famosa “prestazione occasionale e saltuaria” è perfetta. Ma attenzione quando questa forma di collaborazione viene usata in maniera strutturale e costante. Le sanzioni sono enormi per questo tipo di violazione, e potrebbero non essere sostenibili per una piccola attività tanto da costringerla a chiudere;

5) Impostare male il business dal punto di vista societario. In fase di apertura di una nuova attività, esistono diverse tipologie di forme giuridiche che puoi scegliere. Puoi iniziare con una semplice partita iva, con una ditta individuale con una società di persone (ad esempio una SNC) o con una società di capitali (ad esempio la SRL). Ognuna di queste forme è perfetta in alcuni casi e non adatta in altri casi. Informati bene! E soprattutto adatta la forma della tua società, ai cambiamenti che sono avvenuti nel tuo business. Un esempio sopra tutti: pensate a come cambiano le scelte in termini di protezione del patrimonio dei soci.

6) Non calcolare il fabbisogno finanziario in fase iniziale e prima degli investimenti. Sia la fase iniziale che quella di nuovi investimenti richiede un lavoro di preparazione, ed uno degli scopi di questo lavoro è effettuare una stima più verosimile possibile del fabbisogno finanziario. Saltare questo passaggio rende l’idea o l’investimento molto vulnerabile. Purtroppo è pieno di belle idee di business rovinate da una assente o “facile” stima del fabbisogno finanziario;

7) Fare confusione tra finanza personale e finanza aziendale: soprattutto nel caso di professionisti e micro imprese occorre prestare la massima attenzione a non confondere imposte e spese personali con imposte e spese “aziendali”. Confondere i due aspetti ha un effetto terribile: nel momento in cui insorgono problemi finanziari non si è più in grado di comprendere se il problema è annidato nella sfera aziendale o quella personale.

About Alberto Baruffaldi

Società: fd research group srl  -  Aree di competenza: Controllo di Gestione, Finanza Aziendale e Business Development  -   Interessi: Coaching, No Profit, Business Networking e nuove tecnologie.

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