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Alla ricerca del modello di business

Il modello di business, tanto è importante, tanto troppo spesso, ci si dimentica di quale modello stiamo applicando al nostro business!

Sicuramente è fondamentale definire il modello di business in fase di startup (e spesso in questo i giovani startuppers sono molto preparati), ma è altrettanto importante periodicamente mettere in discussione il proprio modello di business.

Esistono aziende che stanno usando lo stesso modello da anni, e ciò va benissimo fino a quando continuano ad arrivare i risultati. Ma la domanda è perché continuare ad utilizzare un modello che non funziona più quando i risultati sono pessimi?

L’esperienza personale, anche per le grandi trasformazioni che stiamo vivendo, mi dice che spesso non si mette in discussione il proprio modello di business per paura del nuovo, o per tradizione, oppure semplicemente perché non si è dedicato del tempo a pensare a qualcosa di alternativo. In questo caso però l’abitudine potrebbe costare molto caro a chi rifiuta il cambiamento.

In passato i modelli di business erano abbastanza semplici: produci qualcosa/offri un servizio e lo vendi direttamente. In seguito però, specie con l’avvento delle nuove tecnologie e di Internet, si andarono formando diverse forme alternative per generare valore nel business.

Vediamo di seguito alcuni modelli di business, in parte innovativi, che possono servire come fonte d’ ispirazione anche per business tradizionali:

  • Modello a 2: si tratta di un modello nel quale esistono almeno due o più gruppi di clienti interdipendenti tra loro. Questo business è caratterizzato dal fatto che uno dei gruppi ha benefici solo se l’altro gruppo è presente. Esempio: Google tramite AdWords, mette in collegamento gli inserzionisti con gli utilizzatori del prodotto;
  • Long Tail (Coda lunga): I modelli di business che sfruttano il pattern della coda lunga sono concentrati su un concetto che può apparire inizlalmente ambiguo che consiste “nel vendere meno unità di più materiale”. Si concentrano sull’offrire un largo numero di prodotti di nicchia ognuno dei quali si vende in modo relativamente poco frequente. Le vendite aggregate di questi prodotti di nicchia possono essere redditizie tanto quanto il modello tradizionale in cui un piccolo numero di bestseller fanno gran parte dei volumi di vendita. E’ un modello utilizzato da molti siti ecommerce, come ad esempio Amazon che ora vende più ebooks rispetto ai libri cartacei;
  • Bait & Hook (Amo & Esca): denominato anche “razor and blade” (lama e rasoio), il suo nome si deve al popolare produttore di rasoi, il francese ‘Gillette’, il quale partiva con una offerta iniziale molto attraente,anche sotto prezzo, per catturare e fidelizzare il cliente al rasoio, salvo poi vendere a prezzi molto redditizi le lamette. Altro esempio è quello delle stampanti, vendute a prezzi aggressivi, che però utilizzano cartucce e toner molto costosi, spesso più alti della stampante stessa;
  • Cloud & Saas (software as a service): il valore di base parte dalla trasformazione di un prodotto in servizio. Esempio: affitto dell’utilizzo di un software in rete su base mensile o annuale piuttosto che la vendita. Pensate a quanti software sono oggi in vendita in modalità hosted, pay-per-use o simili;
  • Crowdsourcing (co-creazione): si basa nel coinvolgimento di molte persone o imprese nella risoluzione di un problema o nella crezione di un prodotto/servizio. In questo modello, i contenuti, cioè il prodotto, viene creato dagli stessi utenti della piattaforma. Sono esempi di questo tipo Wikipedia o Stockphoto.

Sicuramente si tratta per la maggior parte di modelli di business più facilmente applicabili ad Internet, tuttavia il futuro dell’economia dovrà fare sempre più spesso i conti con le nuove tecnologie, quindi inutile rifuggire a questo trend. Inoltre, avete mai provato a pensare il vostro business applicando uno di questi modelli? Avete avuto qualche ispirazione a cui non avevate mai pensato?

 

About Alberto Baruffaldi

Società: fd research group srl  -  Aree di competenza: Controllo di Gestione, Finanza Aziendale e Business Development  -   Interessi: Coaching, No Profit, Business Networking e nuove tecnologie.

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