Uno dei principali fattori di difficoltà nella realizzazione di nuove attività imprenditoriali riguarda il finanziamento del progetto. Le spese iniziali possono essere, specie per alcuni settori, essere molto rilevanti e naturalmente anche il rischio di impresa aumenta all’aumentare delle spese fisse.
Naturalmente il primo passo è quello di stimare e valutare con attenzione quantità e tempi di realizzazione di questi investimenti necessari per lo start up.
Vediamo un elenco molto parziale delle spese da finanziare:
- Spese di costituzione
- Spese per la ricerca del personale
- Spese di marketing e di produzione
- Sede aziendale
- Ecc.
Il finanziamento si realizza in due forme principali:
Finanziamenti interni: risorse economiche personali apportate dal titolare o dai soci dell’impresa. Questa soluzione può assumere la forma del versamento in conto capitale o del finanziamento dei soci;
Finanziamenti esterni: mezzi finanziari apportati a titolo temporale da soggetti che non fanno parte della società. La forma più importante è il credito bancario. Si distinguono in:
– finanziamenti a breve termine (fino a 18 mesi), come le aperture di credito in conto/corrente;
– a medio termine (fino a 5 anni), come i prestiti obbligazionari (che possono durare di più);
– a lungo termine, come i mutui o i leasing.
Sono forme di finanziamento esterno anche gli apporti di capitale da parte di investitori esterni, ovvero gli investimenti nel capitale di rischio dell’impresa.
Oltre al credito bancario, anche in Italia, si stanno diffondendo di forme di finanziamento di capitale di rischio conferito da terze parti come Business Angels o Venture Capital.
Infine esistono anche forme di finanza agevolata specificatamente pensate per il nuovo imprenditore.
La scelta della migliore forma di finanziamento è legata naturalmente alle dimensioni del progetto ma anche in baso allo stadio di sviluppo dell’idea imprenditoriale (es. ideazione, avvio, sviluppo o consolidamento).
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