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Mettersi in proprio: farsi le foto da soli, 5 errori da evitare

Mettersi in proprio: farsi le foto da soli, 5 errori da evitare

Farsi le foto da soli: chi non ci ha pensato almeno una volta?

Cosa ci vuole, basta una fotocamera con tanti megapixel, fai click e il gioco è fatto. Purtroppo non è così semplice, e sebbene si possano comunque ottenere buoni risultati anche con un’attrezzatura non professionale, non è lo strumento a fare una foto etticace, ma come viene realizzata.

Se abbiamo un business visivo, è fondamentale far vedere i nostri prodotti e mostrarli con immagini di qualità è sicuramente la scelta vincente. Allo stesso modo, anche se non abbiamo da mostrare i nostri prodotti perchè la nostra attività è consulenziale o di servizi, l’uso delle fotografie professionali per mostrare il nostro volto è fondamentale.

Tuttavia, quando ci si mette in proprio, spesso si sottovaluta l’importanza che riveste l’immagine, e ci si affida al “fai da te”, spesso con risultati non ottimali. L’errore sta però nel perseverare e non sostituire le immagini amatoriali con foto professionali quanto prima possibile!

Ecco i 5 errori da evitare quando si decide di farsi le foto da soli

  1. Usare un selfie o una foto ludica come immagine professionale
  2. Credere che un’attrezzatura costosa sostituisca il fotografo professionista
  3. Sottovalutare le difficoltà tecniche di alcuni tipi di fotografie
  4. Non effettuare alcun tipo di fotoritocco
  5. Caricare sui siti web le foto direttamente scaricate dalla fotocamera

Vediamoli nel dettaglio

1. Usare un selfie o una foto ludica come immagine professionale

Capita più spesso di quanto si creda di incrociare, soprattutto sui social, profili personali di imprenditori e professionisti con fotografie personali imbarazzanti. Tralasciando chi si fa il selfie davanti allo specchio in bagno mostrando gli addominali (ho visto anche quelli), ma ci sono anche persone che si mostrano mentre sono ubriache, o facendo smorfie strane, o in situazioni imbarazzanti.

In privato, questo tipo di immagini “divertenti” possono essere utilizzate se siamo persone spiritose per far ridere i nostri amici, nel mondo del lavoro sono assolutamente da evitare. Per quanto si possa pensare che non lo facciano, i nostri clienti e potenziali clienti ci cercano online, sui social professionali come Linkedin o anche altrove. Proprio noi, col nome e cognome. E ci trovano.

Dobbiamo sempre pensare a che messaggio stiamo dando in pasto al web, e le fotografie di noi stessi sono un veicolo potentissimo per comunicare.Volenti o nolenti, in pochi secondi esprimiamo un giudizio appena vediamo una persona, e questo giudizio è molto difficile da scardinare. E se questa persona fosse un nostro potenziale cliente?

Sia che le usiamo sul nostro sito o blog, su una brochure, sui social, su un qualunque documento cartaceo, le foto del nostro volto, la nostra immagine online essere sempre in grado di mostrare professionalità o quanto meno non svilire la nostra persona. Non è per forza detto che si debba ricorrere ad un ritratto fotografico professionale ed impostato, ci sono alcuni business in cui una certa “artigianalità” dell’immagine è anche apprezzata, è sintomo di genuinità della persona.

Provate ad immaginare l’impressione che vi farebbe se cercando un vostro fornitore che stimate per la sua professionalità trovaste foto di una persona completamente opposta a quella che conoscete nell’ambito lavorativo! Per chi si mette in proprio è fondamentale costruirsi un’immagine credibile e affidabile.

2. Credere che un’attrezzatura costosa sostituisca il fotografo professionista

Con l’avvento del digitale, la fotografia è diventata più accessibile per tutti, e spesso si pensa erroneamente che sia la fotocamera a fare le foto, e non il fotografo.

Si crede, erroneamente, che acquistando una fotocamera costosa da tanti megapixel sia sufficiente per disporre di fotografie professionali e perfette. In fondo, fa tutto la fotocamera no? Anche con i cellulari oggi si ottengono foto spettacolari con il tocco di un dito. Questo può far pensare che acquistare l’ultima macchina fotografica di grido che farsi le foto da soli sia la soluzione più efficace, non sempre però è così.

Il fotografo professionista infatti non lo è solo perchè dispone di una attrezzatura professionale, ma lo è anche e soprattutto perchè porta a termine il lavoro assegnato rispettando gli obiettivi definiti e mettendoci la propria esperienza e capacità di giudizio nella realizzazione degli scatti fotografici. Fa un’analisi prima della situazione da fotografare, stabilisce come farlo e si presenta al momento degli scatti preparato e in grado di portare a termine il lavoro indipendentemente dalle situazioni che si presentano.

Inoltre, ogni professionista della fotografia si specializza in un campo nel quale è più forte, non è mai un tuttologo; chi fa fotografia pubblicitaria non fa eventi e viceversa, perchè si tratta di professionalità che sono tecnicamente diverse e richiedono anni di esperienza sul campo per produrre risultati ottimali. Anche tecnicamente ci sono fotocamere e obbiettivi indicati per alcune tematiche e sconsigliate per altre perchè non forniscono la stessa resa nelle immagini prodotte, non si può pensare anche tecnicamente che tutto vada bene per tutte le immagini.

Alcuni obbiettivi producono immagini particolarmente morbide e delicate, sfuocando lo sfondo ed evidenziando il soggetto in primo piano; questo tipo di lenti sono perfette per i ritratti, ma se usate per fotografare un ingranaggio microscopico rischiano di non renderne bene il dettaglio e i particolari, quando invece la texture e la superficie del pezzo meccanico sono proprio quello su cui puntare, che da valore al prodotto. Potete vedere un esempio di due immagini realizzate con una lente da ritratto (sopra un ritratto professionale di una ballerina di Bolliwood Dance) e una lente macro, adatta per i dettagli (sotto il dettaglio di un ingranaggio di un orologio Rolex).

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Inoltre, prendiamo ad esempio un evento, l’inaugurazione di un negozio, oppure un corso di formazione. Si tratta di eventi irripetibili (non si possono rifare perchè le foto sono venute male!) e che non possono essere interrotti. Un fotografo professionista oltre a produrre delle belle immagini, è in grado di farlo anche in caso di imprevisti o di situazioni complicate (si sono scaricate le batterie della macchina e non le ho di scorta, non ho abbastanza schede di memoria…).

3. Sottovalutare le difficoltà tecniche di alcuni tipi di fotografie

Alcuni tipi di immagini oltre a richiedere un’attrezzatura specifica per essere realizzate, hanno anche delle oggettive difficoltà tecniche che, se non valutate, possono portare ad effetti tragicomici.

Pensiamo ad esempio alla fotografia di prodotti, immaginiamo di avere un’attività che produce oggettistica in vetro o in argento. Se fotografati, oggetti di questo tipo proprio perchè sono lucidi e riflettenti riflettono anche noi. Per questo, va valutato accuratamente come comporre il set fotografico (in sintesi non basta uno sfondo bianco) e va poi anche effettuato del fotoritocco che vada ad eliminare i riflessi indesiderati, magari sovrapponendo più foto tra di loro.

Per fare un altro esempio pensiamo anche a quando è necessario scattare fotografie in situazioni di scarsa luminosità; anche qui è necessario saper padroneggiare la tecnica, perchè la gestione della qualità delle immagini prodotte è fortemente dipendente da come si usa il flash, se si usa. Usando la fotocamera con modalità automatica infatti, spesso e volentieri è la stessa fotocamera a spingere ad utilizzarlo.

Il flash tecnicamente aiuta molto perchè fonisce la luce mancante, ma è anche un rischio utilizzarlo perchè potrebbe comparire nelle immagini come riflesso, oppure in caso di superfici catarinfrangenti (pensiamo alle targhe delle auto) renderle invisibili. Oppure, anche in caso di ritratti a persone, in alcune situazioni il flash può involontariamente imbruttirle (occhi rossi, ombre sotto gli occhi) o abbagliarle, infastidendole non poco.

Se ad un evento facciamo foto alle persone sparando il flash in faccia senza preavviso, di sicuro non ci rendiamo simpatici, e il risultato finale non sarà positivo (avremo un sacco di espressioni infastidite).

 

4. Non effettuare alcun tipo di fotoritocco

Quando sentiamo il termine fotoritocco pensiamo immediatamente all’uso di photoshop, alla modifica delle immagini avanzata, al “taroccamento” delle foto. In realtà, anche un semplice ritaglio di un’immagine si può considerare fotoritocco, oppure un ingrandimento, il ritaglio per evidenziare una porzione di immagine specifica.

Non servono competenze specifiche per farlo, tuttavia nonostante queste siano azioni semplici che chiunque può svolgere sulle immagini, spesso anche vengono tralasciate e si pubblicano le foto così come vengono scattate, senza valorizzarne il contenuto. Qual è il rischio in questo caso? Di spostare l’attenzione di chi guarda le foto verso elementi di disturbo nell’immagine, non facendoli focalizzare sul soggetto o su quello che desideriamo mettere in evidenza.

Ad esempio, se scatto una foto di una sala corsi piena di pubblico, tagliando la parte superiore dell’immagine dove si vede una gran parte del soffitto dell’aula posso aiutare a focalizzare l’attenzione sui corsisti. Oppure, se non riesco ad eliminare dall’inquadratura un elemento mentre scatto la foto per questione di spazio fisico (un lampione, un cartello ecc) posso comunque ritagliarlo successivamente ed eliminarlo, facendo concentrare l’attenzione su quanto voglio far vedere nella mia foto.

 

5. Caricare sui siti web le foto direttamente scaricate dalla fotocamera

Infine, l‘errore più pericoloso in cui si può incorrere quando si decide di farsi le foto da soli, è quello di caricare le immagini direttamente così come vengono prodotte dalla fotocamera, in alta risoluzione.

Le fotocamere oggi (ma anche i cellulari) producono immagini in alta risoluzione, con files molto pesanti (parliamo anche di 5/10 megabyte cadauna); questo è molto positivo se andiamo a stamparle, se le dobbiamo pubblicare sul nostro sito o blog però è un problema.

Infatti, se posiziono un’immagine in alta risoluzione sul mio sito, la pagina dove viene inserita questa immagine verrà caricata molto lentamente, e questo è un fattore negativo, perchè chi visita il sito tende ad uscire se non riesce a vedere subito i contenuti; inoltre, proprio d recente Google ha annunciato che penalizzerà dal punto di vista Seo i siti web lenti a caricare, quindi questa tematica è ancora più importante oggi.

Come fare per ovviare a questo problema? Innanzitutto selezionando il numero di immagini da inserire e, quando possibile, se intendiamo usarle sul web prevedere fin da subito di ridimensionare le immagini; alcune fotocamere consentono di scattare con doppia risoluzione ad esempio. Se usiamo WordPress, possiamo utilizzare dei plugin specifici che si occupano di comprimere e ridurre il peso delle immagini quando le carichiamo in modo automatico, oppure, possiamo usufruire di uno dei tanti servizi online attraverso il quale elaborare le immagini prima di caricarle sul sito.

Un esempio su tutti è iloveimg.com  che gratuitamente offre degli strumenti in grado di lavorare sul peso delle immagini in modo efficace. Una volta che iloveimg ha elaborato le nostre immagini, possiamo caricarle sul nostro sito: avranno una dimensione minore ma non avranno perso di qualità.

Michela Fauda

 

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About Michela Fauda

Società: fd communication team - Aree di competenza: Web, Comunicazione, graphic design, Project Management - Interessi: Business Networking, Formazione, Crescita Personale, Fotografia

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